venerdì 3 giugno 2011

Referendum 2011_info

Il 12 (8:00-22:00) e 13 (7:00-15:00) giugno 2011 i cittadini italiani sono chiamati a esprimere il proprio voto su 4 quesiti referendari.
L'elettore riceve da un componente del seggio 4 schede di diverso colore:
  • Il voto "SI", tracciato sulla scheda, indica la volontà di abrogare la normativa richiamata dal quesito referendario.
  • Il voto "NO", tracciato sulla scheda, indica la volontà di mantenere la vigente normativa richiamata dal quesito referendario.


I quesiti
e alcune considerazioni

1. Scheda Rossa - "Volete Voi che sia abrogato l'art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e finanza la perequazione tributaria", convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall'art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", e dall'art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea", convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?" 

Il quesito prevede l'abrogazione delle norme che attualmente prevedono l'obbligo di gara per affidare la gestione (non la proprietà, che resterebbe pubblica) dei servizi pubblici locali a operatori privati o a società miste dove il capitale privato non è inferiore al 40%.

- Se vince il SI: il servizio idrico è gestito da enti pubblici.
- Se vince il NO: la gestione del servizio idrico può essere affidata ad aziende private.

2. Scheda Gialla - "Volete Voi che sia abrogato il comma 1, dell'art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 "Norme in materia ambientale", limitatamente alla seguente parte: "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito"?"

Il quesito propone l'abrogazione della norma che stabilisce la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione per il capitale investito dal gestore.

- Se vince il SI: le aziende possono farsi pagare solo le spese di manutenzione degli impianti.
- Se vince il NO: le aziende private che gestiscono la fornitura di acqua possono aumentare arbitrariamente le tariffe, giustificandole con investimenti.

3. Scheda Grigia - "Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d): realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare.

Con questo quesito referendario si chiede l'abolizione di una parte del decreto legge ("disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge con modificazioni il 6 agosto dello stesso anno) che permette la costruzione e l'utilizzo di nuove centrali per l'energia atomica in Italia.

- Se vince il SI: in Italia non verranno costruite centrali elettriche nucleari.
- Se vince il NO: rimane valido il permesso di costruire centrali nucleari nel nostro territorio nazionale.

4. Scheda Verde - "Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l'articolo 2, della legge 7 aprile 2010 n. 51, recante Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?".

Il referendum chiede la cancellazione totale della legge che permette a premier e ministri di non presentarsi in udienza invocando il legittimo impedimento, ovvero l'impossibilità di presentarsi davanti ai giudici derivante da impegni istituzionali. In origine la norma consentiva al premier e ai ministri di autocertificare il proprio impedimento; dopo la sentenza della Consulta invece l'impedimento deve essere stabilito dal giudice, che tuttavia difficilmente può negarlo.

- Se vince il SI: il legittimo impedimento viene cancellato, i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge.
- Se vince il NO: il legittimo impedimento rimane invariato, premier e ministri possono invocarlo.


Per la validità di ogni quesito del Referendum è necessario il raggiungimento del quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto.


Fonti:
Prefettura di Padova (per visualizzare i fac simile delle schede)

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