lunedì 16 maggio 2011

In arrivo il Bike Sharing

Entro autunno il bike sharing sbarcherà a Padova. A dare l'annuncio il vicesindaco assessore alla Mobilità Ivo Rossi, dopo l'approvazione da parte della giunta, avvenuta ieri, del progetto denominato "SharPA – servizio Bike Sharing Padova", che porta in città questa nuova forma di mobilità sostenibile attraverso un sistema di biciclette pubbliche condivise.
La delibera permetterà adesso di bandire la gara e affidare il servizio, per un importo pari a 510mila euro, spesa completamente coperta con finanziamenti pubblici e privati. Si parte con un totale di 230 biciclette: le stazioni per il cambio e il ricovero dei mezzi dovrebbero, allo stato attuale, essere 23, da dieci bici ciascuna; 6 di queste saranno alimentate da pannelli fotovoltaici e una decina di bici saranno elettriche. 

Chi si abbona al servizio potrà prelevare una bicicletta in una delle stazioni predisposte e depositarla in un'altra. A riposizionare le bici per garantire una distribuzione equilibrata dei mezzi sarà il gestore, che si occuperà anche della manutenzione delle stazioni e delle biciclette; in cambio avrà l'introito dagli abbonamenti degli utenti e la possibilità di sfruttare economicamente gli spazi pubblicitari connessi (biciclette, stazioni di ricovero, pannelli informativi e di gestione).
Un importante passo avanti dell'Amministrazione nel percorso di incentivazione allo spostamento senz'auto in città con l'obiettivo di ridurre le emissioni.

Consulta la mappa delle Stazioni di Bike Sharing: link

2 commenti:

  1. Gran bella cosa! Le ho viste in azione in diverse città queste biciclette. Sono una enorme comodità per molti. Una premessa importante per il loro utilizzo è però un rispetto maniacale per la cosa pubblica. Volevo chiederti: secondo te a Padova siamo pronti per mettere in pratica questa premessa?
    Bebo

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  2. Ciao Bebo!!
    La tua considerazione è giustissima secondo me; una cosa che mi preoccupa di più ancora è il mercato "nero" di biciclette che a Padova, grande polo universitario e nodo importante del nord-est, è un fenomeno molto consistente. So che ultimamente è diminuita la percentuale di bici rubate, anche grazie al sistema di pinzonatura dei telai che è un buon deterrente per il commercio abusivo.
    Cio che temo non siano migliorati però sono la consapevolezza, il rispetto e il senso di responsabilità nei confronti di ciò che è pubblico. Serve tempo e servono più percorsi di "sensibilizzazione", soprattutto per bambini e studenti. Però è giusto provarci ed è necessario investire più risorse su questo!
    Detto ciò, secondo me è il momento giusto per lanciare anche l'opportunità del servizio di "condivisione-bici" che è una comodità non indifferente, soprattutto per gli studenti fuori sede, turisti, ma anche per residenti in piccoli spostamenti urbani.

    A mio modo di vedere le cose, questo può essere anche un buon modo per "togliere una fetta di mercato" ai ladri di biciclette: io son convinto che se c'è così tanto giro di bici rubate è perché ci son tanti studenti che le comprano a pochi soldi. In molti casi credo non ci sia consapevolezza del grosso problema che sta dietro. Ecco, sensibilizzando su questo tema e provando a offrire questa soluzione si può cominciare a risolvere il problema.
    E poi vedremo quanto dureranno ste bici.... speriamo più a lungo di quanto immaginiamo!! :)
    a presto!
    ciao!
    Andrea

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