martedì 13 novembre 2012

Via Cardan approda a Roma

In occasione della Biennale Spazio Pubblico 2013, a Roma dal 16 al 19 maggio 2013, il percorso partecipato che stiamo affrontando a Mortise verrà presentato come esempio da seguire di buone pratiche per il governo della città e del territorio.

E' un importante riconoscimento che premia l'amministrazione quando essa crede fortemente nella politica come confronto diretto e concreto con i cittadini. Inoltre è un'ulteriore dimostrazione degli ottimi risultati che si possono ottenere attraverso la progettazione partecipata e condivisa.

Infine secondo me è un riconoscimento importante anche per le tante persone che partecipano attivamente, vivono, difendono e vogliono bene al loro Quartiere.

Vi aspetto al secondo incontro, giovedi 15 novembre, alle 20.45 sopra il C.C. La Corte. Dettagli: QUI

Avanti tutta!

Il governo condiviso degli spazi e dei beni comuni urbani

di Saveria Prai, tratto da BiennaleSpazioPubblico.it


Nell'ambito di quest’area tematica, il Comune di Padova propone di organizzare e di ospitare il laboratorio “La politica come strumento del fare insieme: la riqualificazione di via Cardan ed il suo ruolo nella costruzione del sistema degli spazi pubblici del quartiere Mortise”.

Il quartiere, già oggetto di interessanti esperienze di riqualificazione nel suo recente passato sui temi della mobilità sostenibile attraverso percorsi di progettazione partecipata, con questo laboratorio si pone l’obiettivo di rivisitare l’organizzazione e l’identità di quest’area pubblica, la cui funzione è oggi limitata a quella di doppio asse di attraversamento del quartiere, funzionale al solo transito veicolare, per riscoprirne e valorizzarne le potenzialità come vero spazio pubblico di relazione. La sua collocazione baricentrica sia rispetto agli ambiti edificati, sia rispetto all'insieme dei servizi di quartiere, la rendono potenzialmente ideale per proporsi come elemento che integra e riconnette fra loro il sistema delle aree a servizio, pubbliche e private, presenti nella zona alle diverse scale. In questo nuovo scenario, l’elemento stradale è ovviamente destinato a perdere di peso, per integrarsi in modo subordinato alle nuove scelte organizzative a sostegno delle relazioni sociali e della qualità dell’ambiente urbano.

Nello spazio del laboratorio di via Cardan, già oggetto di un primo percorso di progettazione partecipata, svoltosi qualche anno fa con l’esito di una prima identificazione degli elementi di struttura, l’Amministrazione si propone di approfondire creativamente ed in modo partecipato le possibili soluzioni, inquadrandole nell'attuale contesto di crisi sociale ed economica e coinvolgendo cittadini e tecnici in un ripensamento delle modalità progettuali e gestionali. Come l’attuale quadro economico chiede di rivedere le scelte in termini di maggiore essenzialità e manutenibilità, così il laboratorio, oltre a richiamare un coinvolgimento dei soggetti nelle diverse fasi (progettuale, realizzativa, manutentiva), chiede loro di interrogarsi sui paradigmi fino ad ora utilizzati. In questo modo il percorso di progettazione partecipata diventa esperienza di relazione sociale e di nuovo rapporto fra istituzione e cittadini per la realizzazione di un’area pubblica ‘complessa’, in funzione di una sua reale sostenibilità nel tempo. Nuovi spazi di sosta e di relazione, che potranno ospitare manifestazioni, mercatini di quartiere, plateatici, oltre ai quotidiani punti di sosta, in cui il verde pubblico diventa la trama, verranno così a coniugarsi con una diversa struttura della mobilità pedonale, oggi confinata ai classici marciapiedi ed attraversamenti pedonali. Un’attenzione particolare in fase di progettazione al tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, sia fisiche sia sensoriali, darà poi lo spunto per aprire nuovi scenari di confronto e di crescita sociale.

Il laboratorio contribuirà così a sviluppare processi di crescita come cittadini consapevoli, in cui la costruzione di una relazione di fiducia e riconoscimento nell'istituzione diventa la chiave non solo per operare le scelte migliori, in un confronto diretto con le necessità e le aspettative dei residenti, ma anche per iniziare, attraverso relazioni di collaborazione, quel recupero di identità e di senso di appartenenza essenziali perché i luoghi della città tornino a rivivere nella loro funzione pubblica, mantenendosi nel tempo.

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